A partire dal 30 Aprile esporrà il fotografo tedesco Erwin Geiss con il suo progetto PASSEGGIATA FINO A SIRACUSA, un diario per immagini del suo viaggio a piedi e con mezzi pubblici da nord a sud della nostra penisola, fino a Siracusa. Nel dicembre del 1801 lo scrittore tedesco Johann Gottfried Seume intraprende una lunga passeggiata attraverso l'Italia che lo porterà sino a Siracusa. In contrasto a Goethe e il suo "Viaggio Italiano" di pochi anni prima, Seume non cerca solamente l'ideale dell'antichità e della vita libera e sensuale, ma colloca la vita quotidiana al centro delle sue riflessioni. Il suo e' un percorso meditativo, quasi un elogio della lentezza. Nove mesi in compagnia di un vecchio zaino di pelle di foca e di tasso che già altrove lo aveva seguito, e uno scopo ben preciso: fare l'esperienza di leggere Teocrito seduto presso la fonte Aretusa. Nel 2001 Erwin Geiss, artista fotografo tedesco, parte da Trieste per ripercorrere, nell'arco di cinque anni, lo stesso itinerario. Sono passati due secoli ma l'intento è lo stesso: sperimentare un percorso interiore, compiere un viaggio per ritrovarsi. Lo stesso zaino, gli stessi lunghi spostamenti a piedi e in più una macchina fotografica alla quale affidare la narrazione poetica del tempo che passa, i momenti unici in cui incorre il suo andare. Il fine e' quello di fare l'esperienza dello stupore, di quella condizione dello spirito che ci apre al mondo, nota ai bambini ma che nell'età adulta si perde disperatamente. È proprio nell'inatteso delle piccole epifanie quotidiane che l'infinito si esprime, e l'artista lo traspone in immagini attraverso il suo sguardo: la natura e i suoi sorprendenti fenomeni, gli animali nella loro umanità, uomini e donne nella loro creaturale gestualità, la tecnologia con i suoi cavi volanti, le macchine, le gru, le strutture di cemento armato di un tunnel o di un capannone, le ciminiere di una fabbrica abbandonata, le strade nere d'asfalto e le combinazioni più svariate di una segnaletica assurda che talvolta riesce perfino ad ispirare un sentimento di pietà. Tutto scorre, ci rammenta Eraclito, il filosofo preferito dall'artista. Un'affermazione anche questa destinata a passare, a restare sepolta sotto strati di lava. Nell'approssimarsi alla meta lo sguardo del fotografo si posa su di un solitario cartello "torre del filosofo", testimone che da qui, un giorno, e' passato un attimo di umano pensiero.