Still
Tempo fa, lavorando in interni di case abbandonate per un progetto fotografico, ho trovato alcune vecchie scodelle bianche. Talune malamente riposte in recessi di cucine buie, altre seppellite sotto cumuli di carta, stracci e altri frammenti del passato, mostravano sulla loro superficie sofferenze antiche, segni di remote esistenze. Ho provato a fotografare queste presenze, lo spazio immoto intorno a loro, lo stesso che le aveva custodite per decenni in un totale oblio, affascinata dal modo in cui la luce entrava dalle imposte semichiuse e rivelava le forme, trasfigurandole. Nella loro immobilità colma di significato, questi oggetti avevano abbandonato miracolosamente la propria opacità esistenziale, sciogliendosi in curve di luce e d'ombra; sospesi nell'attimo dello scatto, tra passato e presente, avevano creato una corrispondenza con il mio silenzio, nella fragile breccia in cui si dimentica per pochi istanti il rumore del mondo.
Alessandra Cevasco